Category: diaz

Il pg Monetti: “Procedimento disciplinare per i poliziotti condannati per il G8″

di , 2 febbraio 2014 10:09

Da Genova24 

Genova. “Un nuovo procedimento disciplinare” a carico di quei poliziotti che, essendo stati condannati in via definitiva per i fatti della Diaz, a Genova, durante il G8 del luglio 2001 “sono ancora dipendenti dello Stato”, sarà promosso dalla procura generale di Genova, in quanto i procedimenti disciplinari promossi dal ministero dell’Interno non ne hanno disposto (come avrebbero potuto) la destituzione.

Lo ha annunciato il Procuratore generale della Corte d’appello di Genova, Vito Monetti, durante il suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.

Monetti ha anche parlato della prescrizione che ha di fatto azzerato la maggior parte delle condanne per le violenze della caserma di Bolzaneto. Per il pg genovese: “Ogni sentenza che dichiara la prescrizione di un reato rappresenta un fallimento per l’amministrazione della giustizia”

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“La Diaz non è ancora finita”

di , 19 gennaio 2014 20:50

Dall’Espresso

I silenzi durante il processo. La violenza dell’irruzione del 21 luglio. Le responsabilità che ancora mancano. Un attivista che dormiva, anche lui, nella scuola genovese, racconta i suoi anni di udienze. Per stabilire la verità

di Francesca Sironi

La Diaz non è ancora finita
La “Diaz” non è finita la notte del 21 luglio del 2001. Non è finita per i poliziotti condannati,a cui settimana scorsa è stato negato l’affidamento ai servizi sociali. E non è finita nemmeno per le centinaia di persone che dormivano nella scuola durante i giorni del G8. Persone che ancora oggi, a 13 anni dall’anti-summit di Genova, cercano giustizia. «La Diaz fu un’operazione deliberata. Non un errore di cui chiedere scusa, ma una precisa volontà, di chi diede l’ordine di fare irruzione, ma anche delle forze politiche che hanno dato mandato e coperto ciò che successe quella notte». A parlare è Blicero, uno dei membri del “ Supporto legale ”, il gruppo di attivisti e avvocati che dall’estate del 2001 lavora per garantire appoggio e assistenza ai manifestanti condannati e per fare luce sulle violenze da parte della polizia. «Io c’ero, alla Diaz», racconta: «Ed era ben chiaro, lo sapevano tutti, che lì non succedeva niente. C’erano solo giornalisti e ragazzi che partecipavano ai cortei. L’incursione servì a dimostrare però che anche il nostro governo democratico può ancora essere violento contro con chi fa opposizione sociale».

In tutti questi anni, sostiene, «lo Stato ha continuato a difendere i suoi uomini. Per anni abbiamo dovuto farci largo fra false testimonianze, dilazioni e omertà che non hanno riguardato solo gli imputati, per i quali sarebbero comprensibili, ma tutto il corpo delle Forze dell’Ordine. Gli esempi sono decine. In un video della Diaz ad esempio si vede un funzionario con la coda di cavallo che picchia un ragazzo steso a terra, inerme. Per anni i pubblici ministeri hanno chiesto chi fosse, hanno insistito con la questura perché identificasse l’agente, così distintamente riconoscibile dall’acconciatura. Niente. Sostenevano di non poterlo individuare. Poi abbiamo scoperto, per altre vie, che si era tagliato i capelli. E che era venuto puntualmente a tutte le udienze della Diaz. Era in quelle sale, insieme a noi». Impegnato a seguire un processo, ricorda Blicero: «che è stato possibile solo grazie alla tenacia e alla cocciutaggine di un paio di pubblici ministeri e di alcune parti civili, persone del “movimento” che non hanno mai smesso di cercare di accertare i fatti per come erano. Una tenacia che la polizia non ha mai accettato».

Una visione di parte, ammette Blicero, «partigiana», come preferisce dire lui, secondo cui: «La Diaz è cominciata con la zona rossa, con la sospensione dei diritti, con il tam tam mediatico sulle “infiltrazioni” dei black bloc, fino alle torture subite da centinaia di ragazzi alla Diaz e a Bolzaneto. Torture rimaste fondamentalmente senza colpevoli, anche perché il reato di tortura, in Italia, non esiste».  Adesso, conclude, «la nostra attenzione va soprattutto ai 10 manifestanti che stanno pagando da soli per le centinaia di migliaia di persone che erano presenti a Genova, con una condanna complessiva a 100 anni di carcere per un reato, quello di devastazione e saccheggio, che è tornato in voga dopo il 2001 ed è ora usato anche contro i no tav in Val Susa».

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G8, tornano liberi due agenti della Diaz

di , 19 gennaio 2014 18:42

Da Repubblica Genova

Tornano liberi due poliziotti che parteciparono alla sanguinosa irruzione nella Diaz durante i G8 di Genova del 2001. In attesa del pronunciamento della Cassazione, niente più arresti domiciliari per l’ispettore e l’agente della Celere romana che raccontarono di essere stati aggrediti con il coltello da un black bloc durante l’irruzione nella scuola.
Massimo Nucera, 40 anni, presentò il suo giubbotto antiproiettile tagliato per dimostrare l’aggressione subita e il suo collega Maurizio Panzieri, 59 anni, confermò nella relazione di servizio il drammatico incidente, ma le perizie del tribunale smentirono le loro parole. Entrambi furono condannati in via definitiva a 3 anni e 5 mesi. Grazie al condono di 3 anni e alla cosiddetta legge “svuota carceri”, i due agenti avrebbero dovuto scontare i rimanente 5 mesi agli arresti domiciliari, ma grazie ad un ricorso in Cassazione dei loro legali, in attesa del pronuciamento della Suprema Corte, la pena è sospesa e i due agenti sono tornati liberi. Nel ricorso in Cassazione, gli imputati chiedono in alternativa agli arresti l’affidamento in prova ai servizi sociali.

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Diaz, retata dopo 13 anni agli arresti anche Mortola

di , 3 gennaio 2014 11:33

Da il IL SECOLO XIX di  Giovedì 02/01/2014 di MATTEO INDICE

GENOVA. La notte della Diaz li ha inseguiti per quasi tredici anni, terminando infine a San Silvestro. Perché il pomeriggio del 31 dicembre, nella disattenzione generale, sono stati arrestati gli ultimi due super poliziotti finiti sotto accusa per l’irruzione e l’introduzione di prove taroccate nella scuola dove dormivano i no global, al termine del G8 2001 di Genova.

Uno è Spartaco Mortola, volto conosciutissimo nel capoluogo ligure, ex capo della Digos genovese poi divenuto questore vicario di Torino, che dall’altro ieri deve scontare otto mesi di domiciliari nella propria abitazione. L’altro è Giovanni Luperi, ex dirigente Ucigos nelle giornate della guerriglia, quindi capoanalista dei servizi segreti e attualmente in pensione: per lui, della condanna definitiva a quattro anni, ne resta uno. Il giorno precedente (pomeriggio del 30), l’arresto era scattato per un altro big: Francesco Gratteri, numero tre della polizia italiana prima della condanna, coordinatore d’indagini su attentati e latitanti. È ora obbligato a un anno di domiciliari, potrà beneficiare come gli altri di alcune ore (2 o 4) di libertà durante il giorno e usare il telefono. I poliziotti-detenuti potranno chiedere il riconoscimento della buona condotta, e quindi rosicchiare qualche mese oltre a ciò che era stato spazzato dall’indulto del 2006. Prosegui la lettura 'Diaz, retata dopo 13 anni agli arresti anche Mortola'»

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G8 2001 Condanna in appello l’ex questore Colucci per falsa testimonianza.

di , 17 dicembre 2013 11:59

E’ stato condannato oggi a 2 anni e 8 mesi l’ex questore di Genova Francesco Colucci per avere reso falsa testimonianza durante il processo sulla mattanza della polizia nella scuola Diaz durante il G8 di Genova del luglio 2001. Colucci in quell’occasione aveva ritrattato quanto detto in precedenza per tenere lontano dalla vicenda l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro. Il pm Enrico Zucca aveva chiesto 2 anni, ma il giudice invece ha constatato delle aggravanti condannandolo a 2 anni e 8 mesi.

Il commento dell’avvocato Emanuele Tambuscio Ascolta

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Genova 2001, l’ex questore Colucci condannato a 2 anni e 8 mesi

di , 11 dicembre 2012 08:53

da globalist

Arriva una sentenza importante nei processo a proposito della “macelleria messicana” di Geova 2001 e della Diaz, dove molti ragazzi arrivati nella città italiana per contestare il G8 furono pestati dalle forze dell’ordine.
Questa la pena inflitta stamani a Genova all’ex questore Francesco Colucci è stata comminata lapena di 2 anni e 8 mesi. Il pm Enrico Zucca aveva chiesto tre anni. Colucci era accusato di falsa testimonianza nel processo sulla Diaz. Prosegui la lettura 'Genova 2001, l’ex questore Colucci condannato a 2 anni e 8 mesi'»

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G8-2001, Diaz: chiesti 3 anni per il questore del G8

di , 22 novembre 2012 10:50

Non risulta ancora uscita la sentenza..

di Checchino Antonini da Popoff

Tre anni e senza attenuanti per aver mentito in Aula per “accomodare” la posizione del suo capo d’allora, il potentissimo Gianni De Gennaro. E’ arrivata oggi la richiesta di pena per l’ex questore di Genova, Francesco Colucci, accusato di falsa testimonianza nell’ambito del processo per i fatti della scuola Diaz.
A pronunciarla il pm Enrico Zucca, lo stesso pm che, assieme al collega Francesco Cardona Albini, ha avuto l’ardire di accusare i vertici della polizia per la mattanza di quella notte di luglio 2001 nel dormitorio dei no global che erano andati a Genova a contestare il G8.

L’ex questore Colucci, a capo in quei giorni della centrale operativa delle forze dell’ordine, avrebbe ritrattato in aula la sua testimonianza su diversi punti chiave della sanguinosa irruzione nella scuola Diaz, per la quale la Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva per falso, calunnia e lesioni 25 funzionari di polizia. Prosegui la lettura 'G8-2001, Diaz: chiesti 3 anni per il questore del G8'»

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