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Genova 2001: in aula le attenuanti

di , 17 novembre 2013 11:32

Il 13 novembre si è tenuto presso il Tribunale di Genova l’appello del processo nei confronti dei capri espiatori per i fatti del luglio del 2001.

Alla sbarra ancora 4 dei 10 compagni giudicati dalla sentenza  di Cassazione dello scorso 13 luglio, quella dei cento anni complessivi di condanne per i reati di devastazione e saccheggio. Per i 4, oggi, la Corte d’Appello ha valutato la concedibilità dell’attenuante dell’aver agito per «suggestione della folla in tumulto». Parliamo di 4 compagni e non di 5 perchè Valguarnera si è dissociato dagli altri manifestanti e da tutti i fatti con un intervento in Aula. Dicendo che è anche entrato nell’esercito dopo il 2001. Su questo il Procuratore ha chiesto le attenuanti massime mentre per Cuccomarino nessuna attenuante data l’età adulta che aveva durate il g8 del 2001.

La decisione è stata quella di ridurre le condanne per 3 dei 4 compagni con pene comprese tra i 6 e i 8 anni di carcere. Tenendo conto dell’indulto per 3 di loro sicuramente non si apriranno le porte del carcere. Per altri due, condannati a 8 anni, probabile le misure alternative (ma non certe). Adesso si attendono le motivazioni per eventualmente impugnarle ancora una volta in Cassazione.

Ascolta la corrispondenza a Radiondarossa dell’avvocato Romeo

Ascolta la corrispondenza di un compagno di Supporto Legale che spiega bene tutto il processo

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Genova: iniziano le cause civili per i risarcimenti

di , 16 novembre 2013 11:04

Da Repubblicait

Sono le avanguardie di una nuova slavina giudiziaria che investirà il tribunale di Genova e il ministero dell’Interno. Nei giorni scorsi sono state depositate le prime cause civili contro il Viminale da parte di sei parti offese, manifestanti italiani e stranieri, che dovettero subire l’intera via crucis del G8 genovese del 2001: le botte, il terrore e le false accuse alla Diaz e poi ancora le botte, il terrore e le umiliazioni nel carcere speciale allestito nella caserma di Bolzaneto.

I loro legali nei giorni scorsi hanno depositato le citazioni corredate di documentazione e richieste. In media le istanze di risarcimento, sia per le sofferenze morali che per le conseguenze fisiche, si aggirano attorno ai 200 mila euro a testa. Considerato che le parti offese della Diaz sono 94 e 154 quelle di Bolzaneto, le cifre richieste potrebbero oscillare tra i 20 e i 30 milioni di euro.

Alcuni avvocati hanno anche depositato, a corredo e sostegno di quanto patito dai loro clienti, il dvd del film “Black block” del genovese Carlo A. Bachschmidt che fu uno degli attivisti del Supporto Legale, il gruppo che visionò e catalogò migliaia di immagini e frame di video della notte della “macelleria messicana”. Il film, pluripremiato in Europa, è infatti basato sulle testimonianze dirette di alcune delle vittime.
I primi ad intentare causa sono stati manifestanti inglesi, neozelandesi, spagnoli ed Enrica Bartesaghi, la madre di Sara, una delle ragazze più giovani arrestate e picchiate. Enrica Bartesaghi è anche la portavoce del Comitato Verità e Giustizia per Genova.

Le azioni civili partono oggi, dopo che sono state rese note le motivazioni della sentenza con cui la Corte di Cassazione ha confermato le condanne d’appello nei confronti dei funzionari di polizia, colpevoli di aver falsificato i verbali di arresto e di sequestro per tentare di coprire le brutalità ingiustificate dei celerini. Questi ultimi, grazie alla prescrizione hanno evitato la condanna penale ma non la responsabilità civile.

Il ministero dell’Interno aveva già pagato le provvisionali della Diaz dopo la sentenza d’appello, probabilmente nella speranza di alleggerire la posizione dei super- poliziotti. Non sono invece, state saldate con la stessa celerità le spese legali degli avvocati delle parti offese. E qualcuno ha così deciso di avviare il pignoramento nei confronti dei condannati.

Ottenendo subito un pagamento degli onorari: è capitato con Spartaco Mortola ex capo della Digos di Genova e più di recente con Gianni Luperi (uno degli imputati principali assieme a Franco Gratteri ex capo dello Sco) già dirigente dei servizi segreti che ha sborsato 30mila euro. La decisione di muovere causa direttamente al ministero, obbligherà il Viminale ad attivarsi per richiedere ai suoi ex dipendenti condannati il rimborso di quanto speso in risarcimenti e spese legali.

Anche se non può non apparire paradossale il fatto che, mentre vengono pagati 300 mila euro ad un avvocato difensore per l’assoluzione da un capo di imputazione di un funzionario condannato per le altre accuse, lo Stato abbia vergognosamente ritardato il pagamento delle provvisionali alle 154 parti offese di Bolzaneto. Solo in queste ultime settimane, alcuni di loro che hanno presentato reclamo alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, si sono visti recapitare la lettera che annuncia l’arrivo dei soldi. Una mossa ipocrita dettata dalla necessità di non incorrere nelle sanzioni Ue.

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Poche mele marce: da Bolzaneto allo stupro

di , 1 ottobre 2013 19:16

BVgjm_vCAAA2Z37Da Romatoday

E’ stato condannato a 12 anni e mezzo di reclusione per stupro l’assistente capo di polizia Massimo Luigi Pigozzi. Questa la decisione della terza sezione penale della Cassazione. Pigozzi, già condannato a tre anni e due mesi per le violenze avvenute nella caserma di Bolzaneto nei giorni successivi al G8 di Genova del 2001, dovrà anche risarcire una delle vittime delle violenze sessuali avvenute durante il servizio prestato presso la Questura di Genova.

VIOLENZE IN QUESTURA - Al centro di questo secondo processo a carico dell’agente già sul “libro nero” del G8 del 2001, le violenze sessuali avvenute ai danni di donne in stato di fermo mentre si trovavano nella camera di sicurezza della Questura del capoluogo ligure. Pigozzi, che nel procedimento sui fatti di Bolzaneto venne ritenuto responsabile di aver letterlmente strappato una mano al manifestante Giuseppe Azzolina, era stato condannato già in primo grado che in appello e la sua condanna per violenza sessuale aggravata e abbandono di posto di servizio è ora stata confermata dalla Suprema Corte.

CONDANNATO ANCHE LO STATO - I giudici di secondo grado avevano escluso la responsabilità civile del ministero dell’Interno ma la Cassazione ha accolto il ricorso di una delle donne vittima di violenza, una straniera costituitasi parte civile nel processo, e condannato il Viminale a risarcirla.

IL RICORSO - La donna vittima di violenze, nel suo ricorso, aveva rilevato che “le mansioni svolte dall’imputato hanno grandemente agevolato la condotta criminosa”, addebitando “allo Stato una culpa in vigilando” per aver dato a Pigozzi un “compito delicato – si sottolineava nel ricorso – benché fosse già stato condannato per episodi di violenza gravissima contro soggetti fermati (fatti verificatisi a Genova in occasione del G8)”. 

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10 nessun@ trecentomila martedi conferenza stampa – Ascolta l’audio

di , 10 giugno 2012 11:37


[it]Nasce la campagna 10×100 per la liberazione dei compagni e della compagne accusate di devastazione e saccheggio per i fatti del G8 di Genova 2001. La campagna verrà lanciata il 12 giugno con una conferenza stampa presso la Cassazione a Piazza Cavour alle 14.[/it]

[en] The 10 × 100Campaign was born for the release of the 10 comrades accused of devastation and looting for the facts of the G8 in Genoa 2001. The campaign will be launched on June 12th with a press conference at the Supreme Court in Piazza Cavour at 2pm.[/en]

[it]
ASCOLTA L’AUDIO DELLA CONFERENZA STAMPA[/it]

[it]Nel luglio del 2001 ci recammo a Genova in 300 mila per gridare ai potenti del G8 “un altro mondo è possibile”. Un mondo dove le scelte politiche non fossero dettate dalle banche e dagli speculatori e dove la voce dei molti non fosse azzittita dall’arroganza dei pochi.
Arrivammo in una Genova blindata, sbarrata dalle inferriate, dove neppure gli abitanti potevano circolare senza permesso. In 300 mila invademmo le strade con i nostri bisogni e desideri. E con le idee ben chiare che quel modello di sviluppo capitalistico non ci andava bene; ci trovammo di fronte un potere armato che aveva preparato una gestione di piazza sanguinaria, culminata con l’omicidio di Carlo Giuliani. Lo stesso potere che costruiva le false prove per l’irruzione alla scuola Diaz e allestiva la camera di tortura di Bolzaneto.
Oggi dopo 11 anni, c’è chi vorrebbe che di quelle giornate rimanessero solo delle sentenze dei tribunali: l’assoluzione per lo Stato e i suoi apparati e la condanna di 10 persone accusate di devastazione e saccheggio. 10 persone a cui vorrebbero far pagare il conto, con 100 anni di carcere, per aver disturbato i piani dei potenti della terra. Un reato che prevede condanne dagli otto ai quindici anni e che risale al Codice Rocco, emanato durante il regime fascista ed usato contro chi si opponeva alla dittatura. E’ così che oggi la magistratura lo applica con lo stesso intento. [/it] Prosegui la lettura '10 nessun@ trecentomila martedi conferenza stampa – Ascolta l’audio'»

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