la solidarietà di un uomo ombra

di , 7 luglio 2012 12:05

vi sono verità che possono essere viste soltanto nelle tenebre” (Fonte anonima)

Mentre lo stato assolve se stesso da quella che Amnesty International ha definito “la più grande sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”, il prossimo 13 luglio dieci persone rischiano di diventare i capri espiatori e vederso confermare, in Cassazione, una condanna  a cento anni complessivi, in nome di un reato, “devastazione e saccheggio”, che rappresenta uno dei tanti detriti giuridici, figli del codice penale fascista, il cosidetto Codice Rocco. (Fonte: assembleadi supporto ai e alle 10 di Genova 2001).

Ho letto questo appello rivolto alla Società civile e al mondo della Cultura ed io nonostante che non sia per nulla un uomo di cultura e non faccio più parte della società civile perchè sono un uomo ombra, (così gli ergastolani ostativi a qualsiasi beneficio penitenziario si chiamano fra loro) cattivo e colpevole per sempre, condannato alla “Pena di Morte Viva”, ho deciso di aderire.  Ho aderito sopratutto per i dieci ragazzi e ragazze che oltre a suo tempo ad aver preso un sacco di bastonate (le immagini riprese parlano chiaro) ora rischiano anche il carcere.

So molto bene che purtroppo le peggiori ingiustizie li fanno i “buoni” con la scusa di fare giustizia perchè per loro c’è sempre una giustificazione per il male che commettono. E mi piace ricordare che lo Stato che viola le sue stesse leggi non può pretendere che poi gli stessi cittadini li rispettano. Poi ho aderito a questo appello per il mio cuore perchè conosco bene la cattiveria dei buoni che lavorano per lo Stato-Mafia e per loro fanno il lavoro sporco sia dentro che fuori.

In ventuno anni di carcere ininterrotti so molto bene che le botte di Stato dei buoni fanno più male di quelle dei cattivi, ma purtroppo dentro non si possono fare riprese come per fortuna è accaduto a Genova nel 2001. Sono convinto che l’Italia sia governata da pochi malvagi, da molti stupidi che permettono ai malvagi di governare e da moltissimi che si limitano a eseguire gli ordini e dai magistrati che si giustificano applicando le leggi dei malvagi.

Cari compagni e compagne molta violenza dei cattivi scaturisce dalla necessità invece la violenza dei buoni è frutto solo della malvagità per questo sto sempre dalla parte dei cattivi.

Un sorriso fra le sbarre.

Carmelo Musumeci
www.carmelomusumeci.com
Giugno 2012

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Roma.Piazza Trilussa – 5 luglio serata a sostegno della campagna 10×100 -

di , 4 luglio 2012 08:08

Il 5 luglio a partire dalle ore 18:30 saremo a Piazza Trilussa (Trastevere) – Roma per una serata musicale con incursioni teatrali per la campagna 10×100 – Saranno con noi alcune e alcuni degli artisti che hanno firmato l’appello contro il reato di devastazione e saccheggio.

Dalle 18:30 in poi:

Giulia Anania

Adriano Bono (en solo)

Funkallisto 4tet

Rosso Malpelo

Wogiagia

99 Posse Dj set (Marco Messina and JRM)

Incursioni Teatrali del Teatro Valle occupato

Esibizione di artiste e artisti di strada

Laura Riccioli  leggerà Artaud

- Per farla finita con il giudizio di Dio-

Daniele Vicari …e altre partecipazioni a sorpresa per i 10 condannati in appello per il reato di devastazione e saccheggio- Perché Genova 2001 non è finita

 Piazza Trilussa (Trastevere) – Roma

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10×100: galleria fotografica

di , 3 luglio 2012 18:44

Costruire il nemico – criminalizzazione degli indesiderati, da Genova 2001 ad oggi. Roma-3 luglio 2012

di , 1 luglio 2012 09:41

Ascolta il dibattito rimandato in streaming da RadiOndaRossa

Nel luglio del 2001 ci recammo a Genova in 300 mila per gridare ai potenti del G8 “un altro mondo è possibile”. Un mondo dove le scelte politiche non fossero dettate dalle banche e dagli speculatori e dove la voce dei molti non fosse zittita dall’arroganza dei pochi. Da una parte c’era il “movimento dei movimenti”, la più imponente ondata di mobilitazione collettiva – a livello mondiale, peraltro – dalla fine degli anni Settanta, la cifra distintiva della pluralità ne costituiva la forza e l’imponenza. Dall’altra i governi e il Potere economico, che a Genova trovarono il teatro ideale per la rappresentazione della tragedia, il cui finale doveva essere uno e uno solo: fare degli anni a venire un deserto dell’ opposizione sociale, per dare libero sfogo alla globalizzazione selvaggia, al neoliberismo rampante, alla finanza da rapina.

Dopo 11 anni da quelle giornate e in vista delle sentenze che andranno a chiudere i processi genovesi, vorremmo leggere quel G8 come un primo esperimento, un vero e proprio laboratorio del controllo della conflittualità sociale.

In questi 11 anni, in Italia e non solo, i governi hanno dato vita ad una sperimentazione continua degli apparati di controllo, costituita dal connubio indissolubile tra la le misure repressive attuate nelle piazze e i sottili meccanismi preventivi e punitivi che colpiscono determinate “categorie di persone” indesiderate. Un filo rosso che passa per i dispositivi penali rispolverati dai tempi bui della storia del nostro paese, come il reato di devastazione e saccheggio.

Dagli stadi alle piazze, passando per i CIE, veri e propri lager per migranti, questo reato, concepito dal codice penale fascista, il codice rocco, è stato recuperato per annichilire qualsiasi espressione del dissenso, uno spauracchio ingombrante, grazie al quale è più facile comminare pene enormi a chi si vuole colpire. Pene persino superiori a quelle previste per reati come l’omicidio.

Il convegno si terrà a San Lorenzo a Piazza dell’Immacolata alle ore 18.30

intervengono

- Antigone
- Avv. Simonetta Crisci
- Avv. Francesco Romeo
-Avv. Marco Lucentini 

intervento telefonico di -

Avv. Eugenio Losco – il reato di devastazione e saccheggio applicato alle rivolte nei CIE

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